Articoli in In risposta a…
L’immaginario spazio a sinistra del Pd
Quando parliamo di sociale, ci riferiamo alle relazioni tra le persone — e, da qualche tempo, anche quelle con il vivente in genere — nella vita di tutti i giorni. Ma nel linguaggio politico, sociale si riferisce alle modificazioni di quei rapporti con l’azione collettiva: iniziative condivise da una pluralità di attori che indichiamo con il termine generico di movimenti.
Lo stallo dell’Altra Europa
Cara Antonia,
non entro nel merito delle accuse che rivolgi al raggruppamento Noi (o ex-Noi, perché stanno cambiando nome), molte delle cui posizioni in gran parte condivido. Saranno loro a risponderti, se lo riterranno opportuno. Mi pare che per ora non ne abbiano alcuna intenzione, e fanno male. Diffida però delle ovazioni e delle adulazioni dei loro avversari come diffidi delle …
Ma la Grecia pagherà il suo debito, pubblicato su il manifesto il 3.2.2015
Ma la Grecia pagherà il suo debito?
Ed è vero che se non paga, a rimetterci saremo anche noi contribuenti italiani che abbiamo concorso al “salvataggio” della Grecia con 40 miliardi? No. È vero solo che lo Stato italiano, attraverso BCE e Fondo salva-stati, ha prestato alla Grecia 40 miliardi, aumentando di altrettanto il suo indebitamento. Ma quei soldi non ritorneranno …
Perché ho firmato la “premessa” e non ho firmato il “manifesto”
Perché ho firmato la premessa.
Anche io penso che un’assemblea sia un’assemblea, un luogo dove ci si confronta e si delibera, cioè si decide tra soluzioni alternative e se necessario si vota. Infatti avevo proposto che a far parte del nuovo comitato operativo provvisorio che dovrà uscire dall’assemblea del 17-18.1 – in attesa che tutto il corpo dell’Altra Europa si dia …
La mia risposta a Carlo Formenti
C’è ovviamente una vena di disprezzo per gli “intellettuali” – da contrapporre alla “rude razza pagana” o alle “mani callose” degli operai – nell’appellativo “partito dei professori” che Carlo Formenti, in una “Lettera aperta ai compagni della sinistra radicale sulle elezioni europee”, pubblicata da alfabeta, affibbia alla lista “L’altra Europa per Tsipras”. La cosa curiosa è che tra i sette …
Decrescita o conversione ecologica? (“il manifesto”, 7 settembre 2012)
Lettera a il manifesto:
Sono due i motivi per i quali compro ogni mattina “Il manifesto”: per tenere in vita il giornale e perché è uno dei pochi luoghi ove sia possibile leggere analisi e proposte per una riforma della società e dell’economia più eque ed ecologicamente compatibili. E fra i tanti interventi che compaiono su questi argomenti, mi trovo spesso …
Risposta a un lettore de “il manifesto”: Il futuro è già qui
Ho letto l’ultimo articolo di Viale sul Manifesto del 25-07-12 e con mio grande dispiacere ho notato che ha riconfermato la sua abitudine a proporre azioni politiche che guardano al lontano futuro e mai al presente (oggi, domani, subito).
Io sono stato, fino a poco tempo fa, un estimatore del pensiero di Viale. Condivido il discorso sull’ambiente e la riconversione ecologica, ma non può ignorare la …
Ho mandato questo post al blog di Gad Lerner
Nella puntata dell’infedele del 10 ottobre scorso, a cui ho partecipato, ho sostenuto che per salvare le banche gli Stati Uniti avevano speso 2.000 miliardi di dollari e in Europa erano stati spesi 2000 miliardi di euro, pari a circa 3.000 miliardi di dollari.
La classe non è acqua (il manifesto, luglio 2011)
Ho ricevuto, tramite il manifesto, questa critica da alcuni economisti. In calce la mia risposta. Già che ci siamo inserisco anche la risposta che ho dato ad alcune critiche alle mie posizioni relative al problema crescita-decrescita…
di Riccardo Bellofiore, Joseph Halevi, Massimiliano Tomba, Giovanna Vertova
Compriamo (o ‘scarichiamo’ on-line) il manifesto tutti i giorni, alcuni di noi ormai da 40 anni. Lo …
Una risposta alle critiche Luigi Cavallaro alle mie posizioni sul Sessantotto
I trent’anni che la pubblicistica ha definito “gloriosi” erano stati caratterizzati in Occidente dall’egemonia del fordismo: la concentrazione dei lavoratori in grandi stabilimenti integrati, l’omogeneizzazione delle loro condizioni, la parcellizzazione e il degrado del loro lavoro, l’impiego a tempo indeterminato, la localizzazione degli stabilimenti nei paesi “sviluppati”. Parallelamente all’organizzazione del lavoro fordista, la scolarizzazione di massa era stata proposta e …