SOMOZA CONTRO IL MOSTRO
Ragionando, come sempre – Pubblicato: 10 giugno 2014
Al microfono aperto di Radio Popolare di lunedì 9 giugno non ha partecipato il Dr. Viale, ma Mr Hyde. Non poteva essere Guido Viale, Garante della Lista Tsipras, che per giustificare la scelta da lui rivendicata, e cioè di avere consigliato a Barbara Spinelli di rifugiarsi a Parigi e decidere senza confrontarsi con i Comitati (della lista Tsipras), di rimangiarsi la parola data in campagna elettorale, buttava fango su due candidati. La parola spesa da Barbara Spinelli insieme ad altri, come Moni Ovadia, era sulle loro “candidature di bandiera”e Moni Ovadia, anche lui capolista e anche lui eletto, si è coerentemente dimesso.
Mr Hyde, non sicuramente il Dr. Viale, dichiarava ai microfoni di Radio Popolare che Marco Furfaro, candidato che avrebbe dovuto subentrare a Barbara Spinelli in Centro Italia, è “così giovane e già assettato di poltrone”. E che il sottoscritto, “a tutti i dibattiti ai quali abbiamo partecipato insieme, ha sempre detto che non avrebbe mai aderito al GUE, ma al PSE”. Perché queste palesi quanto inutili e menzogne? Chiedo al Dr. Viale di smentire MrHyde per quanto riguarda le mie modeste opinioni. Lungo 135 incontri con gli elettori, 7 partecipazioni a programmi radiofonici e 6 tribune elettorali televisive, non ho mai detto una cosa simile. Chiamo in causa come testimone proprio il Dr. Viale, con il quale ho condiviso almeno una decina di eventi pubblici e insieme al quale abbiamo sempre risposto alla domanda sulla collocazione europea in perfetta sintonia, e cioè: ”Tsipras non ha posto un vincolo specifico alla Lista Italiana se non quello di seguirlo nelle sue scelte”. Io aggiungevo sempre a questa affermazione “credo impossibile per me aderire al PSE in un quadro di larghe intese e penso che la cosa più logica sia sommare le nostre forze a quelle dei partiti che eleggeranno rappresentanti nella GUE”. Oltre al Dr. Viale, qualche migliaia di cittadini che ho incontrato sono sicuro abbiano capito e condiviso la mia posizione, molto diversa da quanto affermato ieri sera da Mr Hyde a Radio Popolare.
Ma almeno qualcosa mi è chiaro ora: questa leggenda metropolitana della mia collocazione in Europa in caso di elezione ha accompagnato la campagna, finalmente ho capito chi fosse stato a metterla in giro: ovviamente Mr Hyde!.
Rimane il fatto che andrebbe fatto qualcosa per smentire il Mostro. Non è possibile che lo stesso Dr. Viale che qualche ora prima mandava una mail a tutti i candidati all’insegna del vogliamoci bene e andiamo avanti insieme, venga smentito dai microfoni di Radio Popolare da Mr. Hyde qualche ora dopo. Noto che il Mostro è selettivo nel colpire le sue vittime, mai una parola contro i Garanti: quel Camilleri che vota una regola e due minuti dopo chiede una deroga, quel Flores d’Arcais che, colto da furore inquisitorio, toglie il disturbo da solo, nulla contro Barbara Spinelli, che con il suo balletto sul seggio ha creato una frattura forse insanabile, però tre giorni prima delle elezioni attacca Giuliano Pisapia. Poi, mentre tutti stiamo tentando di spegnere l’incendio, va in Radio a gettare benzina. Un modus operandi noto alla sinistra, che con diverse modalità ma la stessa sostanza ha solo provocato sconfitte rovinose.
Su una cosa infine MrHyde ha ragione: la colpa delle difficoltà che stiamo vivendo sono tutte dei partitini, che speriamo presto non raccolgano più le firme per presentare le liste, non organizzino più migliaia di incontri pubblici, non paghino più volantini e manifesti, non distribuiscano più lettere,né portino più i loro banchetti nei mercati. Basta uno speciale di Micromega per mettere in piede un progetto politico, no?
Alfredo Somoza
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Caro Alfredo, hai fatto male a non partecipare al confronto con me al telefono aperto di Radio Popolare a cui eri stato invitato, come hanno fatto male a non parteciparvi i tre o quattro esponenti di SEL che sono stati invitati dopo di te, alcuni dei quali avevano acconsentito, per poi ritirarsi subito dopo (a proposito del cambiare idea…). Verosimilmente un ordine del partito che non vuole confronti.
Ma i confronti servono: se tu o qualcun altro di SEL ci fosse stato avrebbe potuto contraddirmi in diretta e io avrei riconosciuto i miei errori (se mi avessero mostrato che avevo detto qualcosa di sbagliato), oppure avrei motivato meglio le mie affermazioni, se ne fossi restato convinto nonostante le critiche.
Invece ho parlato solo io, rispondendo a tante domande degli ascoltatori che avrebbero potuto interessare anche voi, e alle quali avreste potuto dare risposte differenti dalle mie.
Non ho la registrazione di quello che ho detto e può darsi che al microfono abbia pronunciato qualche parole che con una riflessione più meditata non avrei usato. Ma nelle contestazioni che mi fai non mi riconosco.
Avrei detto che Furfaro “così giovane è già così assetato di poltrone”. Non credo di aver usato queste parole, ma il problema è questo: o Furfaro ritiene di essere il candidato di SEL eletto fortunosamente nelle liste di Tsipras, e allora fa bene a difendere il suo diritto a quel seggio, che non è suo ma del suo partito; oppure Furfaro agisce nel suo proprio interesse. Ma Furfaro non è il candidato di SEL nelle liste di Tsipras, ma un candidato della lista Tsipras che aderisce a SEL. Allora dovrebbe semplicemente decidere se per il successo e il buon proseguimento del progetto che ha messo capo alla lista Tsipras ritiene meglio che in Parlamento ci vada lui o Barbara Spinelli. Tutte le motivazioni sono legittime: ma o Furfaro ritiene di poter rappresentare il progetto nel parlamento europeo meglio di Barbara Spinelli, oppure sta difendendo soltanto una sua più che legittima aspirazione (forse ho detto attaccamento alla poltrona: è una brutta espressione, ma è la sostanza della cosa). Se invece pensa di poter rappresentare il progetto meglio di Barbara Spinelli, o lo pensa perché la ritiene indegna dato che è venuta meno alla parola data (e io ritengo questa argomentazione pretestuosa e ho spiegato già molte volte perché: cambiare idea si può. L’abbiamo fatto tutti molte volte senza vergognarci se avevamo validi motivi per farlo). Oppure pensa che possa rappresentare la lista e il progetto meglio di Barbara Spinelli perché giovane (ma ha 34 anni! Tu ti consideravi giovane a quell’età? A maggior ragione mi lascia basito che venga considerata giovane Eleonora Forenza, che di anni ne ha 38, soprattutto quando qualcuno riferisce a loro il voto de 18-24enni, che hanno votato Tsipras in percentuali molto alte: tra loro c’è quasi una generazione!) o perché precario, mentre Barbara Spinelli non è né l’uno né l’altro. Io dissento drasticamente da questa argomentazione, avanzata non da te, ma sostenuta spesso in altre sedi. La contrapposizione tra giovani è anziani è un’arma dell’establishment (una volta si diceva del padrone). Basta pensare a quanti posti di lavoro ha levato ai giovani il dilazionamento forzato del pensionamento degli anziani. Come pure la contrapposizione tra “precari” (ma c’è ne sono ormai, di precari a oltranza, decine di migliaia di 40 e 50 anni: tutti “giovani”?) e “garantiti” (una condizione che ormai dipende molto più dalle condizioni familiari – un tempo si diceva dalla classe di appartenenza – che dai rapporti di lavoro: il mondo è pieno anche di “precari”, cioè di persone senza un posto fisso, che se la passano benissimo, perché sono garantiti da ben altro). Insomma il fatto che Furfaro sia giovane e precario non lo autorizza secondo me a sostenere che è in grado di rappresentare le lista Tsipras meglio di Barbara Spinelli.
Aggiungo, anche se non fa parte delle idee che esprimi, che far decidere a un’assemblea se Barbara Spinelli debba optare per il collegio centro o per quello sud, dopo che anche Fratoianni e Ferrero avevano concordato che dovesse comunque andare lei in Parlamento, equivale a trasformare le assemblee in uno stadio: cosa che abbiamo visto tante volte ma ci siamo sempre rifiutati di fare,
Quanto alla seconda rimostranza, se ho detto che hai dichiarato più volte che saresti confluito nel gruppo del PSE ho sbagliato e ne faccio ammenda. Se qualcuno me lo avesse fatto notare sul momento, mi sarei corretto immediatamente. Quello che volevo dire e forse ho detto, è che in diversi incontri elettorali che ho fatto con te, più volte ti è stato chiesto in quale gruppo saresti confluito se fossi stato eletto e hai sempre risposto che tu ti eri solo impegnato “a stare con Tsipras”, ma che questo non significava entrare nel GUE, perché la scelta del gruppo era stata lasciata “libera” e si poteva fare la politica di Tsipras anche fuori dal GUE. Ma in quale gruppo parlamentare saresti mai andato, e molti come te, se foste stati eletti? Non è che la scelta sia molto ampia. Forse non saresti andato in nessun gruppo, riducendo in entrambi i casi la forza del GUE, la cui compattezza è però condizione indispensabile per poter scompaginare i disegni delle larghe intese europee. Questa tua posizione, come quella d Ottavia Brugger – un’altra candidata che fa capo a SEL, che ha sottoscritto l’impegno di “stare con Tsipras”, ma poi ha sempre dichiarato che sarebbe andata con i verdi – è un po’ usare la lista Tsipras come un taxi per andare in Parlamento; ed è completamente differente dall’auspicare invece quella riconfigurazione dei gruppi parlamentari che anch’io ho sempre auspicato e che in parte si sta già realizzando (dal GUE sono già uscite alcune formazioni legate a un approccio rigido e molto conservatore alla peggiore tradizione comunista).
Quanto a me, ho attaccato Pisapia perché lo ritengo corresponsabile dell’Expo, dell’idea di farlo in quel modo e di tutto quello che ne è venuto dietro; che non è molto differente da tutto quello che vien dietro al Tav Torino-Lione (ma anche al sottopasso di Firenze) o al Mose e ad altri scempi analoghi. Embè? Dovremmo sostenere l’Expo per non far dispetti a Pisapia?
Comunque tutto ciò potrebbe essere oggetto di una discussione politica e portare a un esito positivo per tutti, se questo tuo testo non fosse attraversato da un tono sarcastico, livido e denigratorio che non si addice a un confronto tra compagni che si considerano parte di uno stesso progetto; e soprattutto se non fosse infiocchettato di insulti non dissimili da quelli da cui viene ricoperta da alcune settimane Barbara Spinelli. Mi paragoni a mr Hayde (contrapponendomi alla mia identità diurna di dr Viale), il che già non è simpatico, solo per poi chiamarmi ripetutamente il Mostro. Non è che ci sia rimasto gran che male; ma mi chiedo, e vi chiedo: è questo il modo di discutere?
Guido Viale