Articoli taggati con: Marchionne
Dobbiamo muoverci (“il manifesto”, 10 aprile 2012)
Crisi del mercato – italiano ed europeo – dell’auto, attacco governativo agli incentivi per le energie rinnovabili, movimenti NoTav, NoTem (Tangenziale esterna milanese) ed altri simili: sono fatti da prendere in considerazione insieme. E insieme, anche, a due altri problemi: chi deve tenere insieme quei fatti? E dove? Di questi tre problemi il più serio è il terzo: perché occorre …
La parola alle nostre Conferenze di produzione (“il manifesto”, 11 marzo 2012)
Immaginiamo il prof. Monti travestito da studente (ovviamente fuori corso) che si presenta a un esame di economia alla Bocconi, di cui è stato anche Rettore; e che alla domanda: “Quando si presenta un’analisi costi benefici?” risponde “Dopo l’approvazione del progetto”. Bocciato (sia Monti che il progetto) senza se e senza ma. Eppure è proprio questo che ha sostenuto Monti, …
L’uscita di Fiat da Confindustria (il foglio, 5 ottobre 2011)
La Fiat che esce da Confindustria è come il sorcio che abbandona la nave che affonda. Il sorcio è Marchionne, che pensa di aver trovato un vascello più sicuro in Chrysler, le cui vendite viaggiano a gonfie vele negli Stati uniti, anche se in un mare agitato, dove la più piccola delle big three (che però produce auto smisuratamente grandi …
Il mito della crescita (il manifesto, 25 settembre 2011)
La “crescita” (che non c’è e, dove c’era, svanisce) è trattata sempre più come un obbligo. Ma quella di cui si parla è solo una crescita contabile (del PIL), finalizzata a riequilibrare i rapporti tra deficit – e debito – e PIL con un aumento del denominatore (PIL) e non solo con una riduzione dei numeratori (deficit e debito). Il …
Su una possibile riconversione delle ex carrozzerie Bertone, ora della Fiat (il manifesto, 23 aprile 2011)
Ci risiamo. Adesso è il turno delle carrozzerie Bertone. Il ricatto è sempre quello: o fate quel che dico IO – rinunciate alla salute (quel poco che vi resta), ma anche ad ammalarvi; alla famiglia (vi aspettano diciotto turni più gli straordinari); ai diritti (quello di sciopero e quello di scegliere i vostri rappresentanti); ai ricorsi in tribunale (Marchionne è …
Ecco cosa sarebbe successo se nel referendum di Mirafiori avessero vinto i no (“il manifesto”, 19 febbraio 2011)
Nessuno si è chiesto che cosa sarebbe successo se a Mirafiori avessero vinto i no.
Non è una domanda peregrina; in fin dei conti i sì hanno vinto per pochi voti. Se avessero vinto i no, Marchionne, i sindacati gialli (Cisl, Uil, Fismic e compagnia) e Sacconi (in rappresentanza di un governo che non esiste più) avrebbero subito uno smacco ancora …
Un articolo (a richiesta) sulle dichiarazioni di Marchionne a “Che tempo che fa” (26 ottobre 2010)
Per oltre quattro anni Sergio Marchionne è stato uno dei manager più discreti d’Italia: comunicava con il resto del paese attraverso i bilanci dell’azienda, gli interventi in consiglio di amministrazione e i suoi maglioncini. Da qualche tempo ha cominciato a fare delle clamorose uscite in pubblico.
In risposta a una domanda spiritosa di Rossana Rossanda (28 ottobre 2010)
“Perché – chiede Rossana Rossanda sul manifesto di venerdì scorso – Guido Viale non propone di chiudere la Fiat?”
Perché la Fiat, quella di Termini Imerese, l’ha già chiusa Marchionne; e quella di Pomigliano la chiuderà presto, se gli operai, senza diritti, senza pause e senza giornate libere da passare in famiglia, non gli produrranno 240mila veicoli all’anno invece dei poco …
Spin-off Fiat (il manifesto, 15 settembre 2010)
“E’ curioso notare come Morgan Stanley, banca storicamente vicina a Marchionne, non consideri le proiezioni finanziarie sottostanti a Fabbrica Italia, il programma di 20 miliardi di investimenti in 5 anni presentato dalla Fiat al governo per raddoppiare la produzione di auto nel paese e ottenere via libera alla chiusura di Termini Imerese e alle ristrutturazioni prossime venture”. Così Massimo Mucchetti …
Sulla presunta fne della lotta tra operai e padroni (“il manifesto, 30 agosto 2010)
Per Marchionne, per la Marcegaglia e per molti altri che hanno frequentato il meeting di Comunione e liberazione la lotta di classe è un residuo di un passato da superare, così come lo è la conflittualità sindacale o la lotta “tra operai e padroni”.
Così si capisce meglio dove mirassero le tante polemiche fuori tempo massimo contro il ’68 e la …